La vera adorazione

L’essere umano è per natura un adoratore. Tutti i popoli hanno sempre creduto che l’adorazione fosse parte della relazione con un essere supremo. La Bibbia, tuttavia, mostra che la vera adorazione va oltre questo semplice significato: fa parte della vita di colui che conosce il vero Dio.

 

La questione dell’adorazione era un punto di crisi per la Donna Samaritana (Giovanni 4.19-24). Ma, un incontro con Gesù ha cambiato la sua vita e le ha portato una profonda consapevolezza della vera adorazione. Questa storia ci fa riflettere su alcune verità sull’adorazione a Dio.

 

L’adorazione a Dio non è condizionata ad un luogo specifico

La questione del luogo preoccupava la Samaritana: il culto a Dio doveva essere fatto sul monte Gerizim, in Samaria; o sul monte Sion, a Gerusalemme? Lei associava il culto con un locale specifico. Ma, Gesù distoglie l’attenzione dal luogo di culto e sottolinea l’atteggiamento dell’adoratore quando disse che non era “né su questo monte né a Gerusalemme” (Giovanni 4.21). Ancora oggi molte persone pensano che sia possibile adorare Dio solo solo quando vanno in chiesa o in certi luoghi considerati “sacri”. Ma Gesù ha chiarito che non esiste un luogo in cui adorare Dio perché il cuore è il luogo della vera adorazione di Dio.

 

Il vero adoratore conosce Colui che adora

“Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei”, disse Gesù. Il culto samaritano, invece, era dedicato a Baal. Pertanto, loro parlavano, rendevano omaggio, davano gloria a un dio che non esisteva. Ma Gesù mostra che il vero adoratore conosce l’unico e vero Dio: il Padre di nostro Signore Gesù Cristo. Cioè, il Dio della Bibbia. Pertanto, è impossibile voler adorare Dio e escludere il Suo Figlio. Il vero adoratore conosce Dio perché conosce Gesù. Dio non può mai essere adorato senza questa conoscenza.

 

La vera adorazione è un atto spirituale

Gesù dice che “i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità” (Giovanni 4.23). Ciò significa che, se Dio è Spirito, allora l’adorazione non può essere se non spirituale. La Donna Samaritana aveva sete dell’Acqua della Vita perché lo Spirito Santo non dimorava in lei. Ecco perché parlava di un culto cerimoniale in cui le cose più importanti erano la forma, il luogo e le cose. Ma Gesù le ha mostrato che soltanto un rituale non raggiunge il cuore di Dio; la vera adorazione viene da dentro. Il culto è un atteggiamento spirituale, interiore, una relazione personale con il Creatore generata dallo Spirito Santo. Quindi, per adoratorare veramente la persona bisogna essere salvata da Cristo e avere lo Spirito Santo in sé.

 

Solo Dio è degno di ricevere l’onore per la Sua gloria, grandezza, sovranità, bellezza, santità, maestà. L’adorazione non accade solo quando andiamo in chiesa, ma quando riconosciamo chi Lui è. Anche il nostro servizio nel Regno, la disponibilità dei nostri doni e dei nostri beni sono atteggiamenti di una vera adorazione a Dio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.